VILLA "LUCIUS CRASSIUS TERTIUS"

LA VILLA DI LUCIUS CRASSIUS TERTIUS

La villa, non ancora visitabile, merita un cenno, sia per la sua destinazione, diversa da quella della villa di Poppea, sia per i materiali rinvenuti, sia infine per quanto i risultati degli scavi hanno offerto di nuovo per la conoscenza del sistema delle ville in rapporto al territorio di Oplontis. La villa, attribuita a Lucius Crassius Tertius dal nome inciso su un sigillo in bronzo rinvenuto, risalente alla fine del II sec. a. C., è venuta alla luce casualmente nel 1974, a seguito dei lavori di costruzione di una scuola. Il nucleo centrale dell'edificio è costituito da un porticato a due ordini di colonne doriche in tufo grigio di Nocera. Lungo i bracci di tale peristilio, completamente ricostruito, ricollocando in loco gli originari rocchi delle colonne e i relativi capitelli, vi è una serie di stanze, molto probabilmente magazzini, almeno a giudicare da quanto in essi rinvenuto (pesi, suppellettili, ceramica da trasporto, paglia carbonizzata, una grande quantità di piccoli melograni acerbi, utilizzati forse per la concia delle pelli). I bracci del peristilio furono utilizzati come deposito di contenitori da trasporto: più di 400 anfore, in massima parte da vino, erano appoggiate ai muri, capovolte ed inserite l'una nell'altra. Questo dato, assieme al rinvenimento di un fornelletto in pietra sul quale era poggiata una pentola contenente resina di conifere (utilizzata come rivestimento della parete interna delle anfore), spiegherebbe la funzione dell'edificio: probabilmente un'azienda che si occupava della lavorazione di prodotti agricoli e dell'imbottigliamento e del commercio del vino, prodotto altrove, almeno a giudicare dalla mancanza, nella villa, dei torchi vinari e di altre apposite attrezzature.


VIRTUAL TOUR DEI "LAVORI IN CORSO"


BIBLIOGRAFIA

► http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=La+Villa+B&idSezione=249

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